Quarta Assise Nazionale delle Città della Nocciola a Giffoni Sei Casali ovvero nel Paese Albergo, simbolo della cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità. L’evento che si terrà il 25, 26 e 27 novembre si preannuncia ricco di novità ed avvenimenti.
“E’ l’orgoglio locale, il genius loci che ispira il nostro progetto di tutela, promozione e marketing dei luoghi di produzione della nocciola italiana”, ha scritto il Sindaco di Giffoni Sei Casali, Presidente dell’Associazione nazionale Città della Nocciola, Rosario D’Acunto, presentando le giornate dei Convegni istituzionali e di approfondimento tecnico. Molto attesa è la testimonianza del Sindaco di Alba, Giovanni Rossetto, che interverrà sul tema “I territori della nocciola nella programmazione europea 2007/2013”.
Giffoni Sei Casali si riconferma, così, il “luogo” di eccellenza delle intese istituzionali e delle reti socio produttive che sono alla base della moderna economia dello sviluppo locale. La nocciola di Giffoni IGP e la nocciola delle langhe piemontesi si ritrovano in un rinnovato programma di valorizzazione e promozione trainante per tutta la coricoltura nazionale.
Le giornate corilicole saranno alimentate dalla suggestività dell’evento “Le nocciole della felicità” che si svolgerà a Roma, Piazza Navona, dal 2 al 5 marzo 2006. Appuntamento questo che il Presidente della Città della Nocciola, Rosario D’Acunto, sta curando nei minimi dettagli e che rappresenterà il primo evento culturale a carattere internazionale. E poi… l’archeonocciologia ovvero la storia millenaria della nocciola nella relazione di Gianni Bailo Modesti, dell’Orientale di Napoli. Ricco sarà il parterre nazionale dello sviluppo locale, dalle langhe del Piemonte alla Sicilia. L’appuntamento costituirà, altresì, una vetrina della Soft economy ossia dell’economia delle culture e delle colture che caratterizzano le mille identità locali del nostro Paese, di cui il Paese Albergo è espressione ideale, come è stato ricordato alla Sala Stampa della Camera dei Deputati in occasione della presentazione del libro “Soft Economy” di Ermete Realacci, Presidente onorario di Legambiente.
