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LuogoBergolo (si pronuncia Bèrgolo) ha la caratteristica del piccolo borgo in pietra molto curato e restaurato abbellito da decine di sculture ed opere d’arte,con una popolazione di appena 72 abitanti è uno dei paesi più piccoli d’Italia ed è conosciuto come un Comune Fiorito. Luogo dell’erica, o brughiera: questa l’etimologia del nome, dal tardo latino, che ne attesta una connotazione chiara come luogo rilevante dal punto di vista naturalistico e ambientale. In tutta la sua storia il centro è stato sempre caratterizzato da prevalente economia agricola. Anche ai tempi nostri, l’evento che più di ogni altro ha segnato la rinascita è in qualche modo legato ai riti delle coltivazioni: il Cantè Magg, cantar maggio, affonda le sue radici nelle feste propiziatorie di prosperità e fertilità che la cultura contadina celebrava ogni primavera. La riscoperta di Bergolo si può datare intorno al 1970. L’inesorabile spopolamento che segnava tutti i paesi delle Langhe qui, fatte le debite proporzioni, rischiava di affossare una cultura. La scommessa, più o meno consapevole ma certo appassionata e convinta fu il turismo slow.
AttrattoriLa cappella di S. Sebastiano (sec. XII)
La cappella cimiteriale di S. Sebastiano, già antica parrocchiale di Bergolo, domina le vedute del paese e le ampie panoramiche sulle valli Bormida ed Uzzone. Questa posizione sopraelevata (m. 650 s.l.m.) e il carattere del sito, in cui risalta la pietra locale di tombe e muretti emergenti dal terreno o dal prato, determinano le basilari qualificazioni paesistiche di questo territorio.
- La chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine (1632-1634)
La chiesa della Natività di Maria Vergine venne eretta ex-novo nello spiazzo del borgo, su cui si affaccia pure l’ex-oratorio della Confraternita (odierna sede municipale) tra il 1632 e il 1634.
Oggi si può dire che la costruzione ha riassunto quasi totalmente le sue connotazioni originarie sia all’interno, dove sono stati ripristinati i decori, sia all’esterno, dove sono stati riportati a vista i muri in pietra arenaria.
La borgata Bergamaschi e la cappella di S. Giuseppe (1782)
La Borgata Bergamaschi è situata sulla sponda destra del fiume Bormida, al confine tra Bergolo e Torre Bormida. è collegata al paese dalla strada comunale, che si sviluppa lungo il pendio collegando le varie case sparse ivi disseminate, e dalla vecchia comunale, ancora con lunghi tratti di selciato in pietra, che invece taglia giù ripida verso il fondovalle, attraverso i boschi e le brughiere che già costeggiarono le “Strade del Sale” e le antiche “Vie del Mare”. Mantenuta quasi integralmente nelle sue connotazioni originarie, con le case e i viottoli in pietra arenaria, la borgata rappresenta nel suo insieme un raro esempio di borgo rurale medioevale.
A lato di questa, nel complesso rurale della cascina Bussi, è situata la cappella di S. Giuseppe, di pertinenza privata. è stata edificata nel 1782, a cura dei signori Porro di Feisoglio che possedevano qui vasti terreni, nonché gli edifici rustici e di abitazione le cui prime datazioni leggibili risalgono al 1741 e 1781. La cappella, con adiacente un caratteristico forno ottocentesco, integra e distingue il complesso.
Pala raffigurante “Madonna col Bambino, Sant’Antonio da Padova e San Sebastiano martire” (ca. 1616-1631)
La pala seicentesca per alcuni decenni, nel secolo XVII, costituì la principale immagine sacra di cui la collettività locale aveva dotato l’antica parrocchiale di S. Sebastiano.
Il Memorial Pound (8 agosto 2003)
Nove pietre dipinte dall’artista Beppe Schiavetta, in un prato verde, delimitato, si rincorrono in dialogo nella memoria di Ezra Pound (Halley, Idaho, Usa 1885 – Venezia 1972).
Il posto, in cima alle lingue di terra che si ripetono nelle Langhe, esprime un grande messaggio di pace.
Pacificare gli animi, i popoli, le culture, fu l’idea fondamento, nello spirito della musica, del pensiero poundiano. Bergolo, trent’anni dopo la morte e dopo l’11 settembre 2001, volle rilanciare questo messaggio di pacificazione che Pound americano, vero cittadino della cultura europea, nell’Europa sconvolta del Novecento ci propose.
I murales, opere pittoriche e sculture, collocate negli angoli più suggestivi e sui muri delle case del concentrico. Derivano dal concorso d’arte “Bergolo: paese di pietra”, rivolto a tutte le scuole ad indirizzo artistico italiane (Accademie, Licei artistici, Istituti d’arte) che il Comune e la Pro-Loco bandiscono annualmente dal 1993. Attualmente le opere esposte sono oltre quaranta e costituiscono una vera e propria galleria d’arte contemporanea all’aperto
Eventi- I SAPORI DELLA PIETRA: fiera gastronomica e mostra-mercato dei prodotti agroalimentari ed artigianali tipici delle Valli Bormida e dell’entroterra ligure. Secondo sabato e domenica di settembre.
“BERGOLO: paese di pietra”: concorso d’arte per affreschi, sculture, mosaici, ceramiche e tecniche miste, riservato agli studenti delle Accademie di Belle Arti o delle Scuole ad Indirizzo Artistico italiane. Agosto.
CORSI INTERNAZIONALI DI PERFEZIONAMENTO MUSICALE e CONCERTI D’ESTATE.
Classica, bel canto, jazz. Luglio-agosto.
Soggiorno
X ‘L BUNET Ristorante – Tel./Fax 017387013 – 50 coperti, 8 camere con servizi, cucina tipica, possibilità di pensione completa.
X LALVEARE – Tel./Fax 017387222
Casa Vacanze/Ostello: 8 camere (2/3 posti letto) con servizi – 3 alloggi: 4 posti letto, cucina, bagno. Su prenotazione possibilità di pensione completa, mezza pensione e pasti autogestiti.
X Villaggio turistico LE COLLINE: chalet 4 posti letto, zona giorno con angolo cottura, bagno – bungalow – campeggio.
GastronomiaLANGHET VILLAGE – Tel 3336393022 – Bar, ristorante, pizzeria, piscina, tennis, beach volley, area picnic, animazione, spettacolo.
LA BOTTEGA: Vini, grappe, formaggi, salumi, prodotti tipici, souvenir.
‘L BUNET Ristorante – Tel./Fax 017387013 – 50 coperti, 8 camere con servizi, cucina tipica, possibilità di pensione completa
prodotti tipici
NOCCIOLE E DOLCI ALLA NOCCIOLA
ROBIOLA DI MURAZZANO (FORMAGGIO A BASE DI LATTE DI OVINI O CAPRINI)
Tempo Liberopasseggiate ed escursioni: una fitta rete di sentieri che partono da una difficoltà bassa sino ad impegnativi percorsi che giungono al mare attraverso il “sentiero dei feudi carretteschi” segnalato dal CAI