Si è conclusa domenica 18 novembre, a Paestum, la prima edizione della “Borsa Nazionale del turismo della Nocciola”, organizzata dall’Associazione Nazionale Città della Nocciola, rete di 240 paesi italiani orgogliosi di questo prodotto locale. Superiore ad ogni aspettativa il successo dell’iniziativa, ideata dal Presidente dell’Associazione Nazionale Rosario D’Acunto. L’occasione è stata colta anche per convocare gli “stati generali” del turismo della nocciola italiana: 42 gli espositori presenti tra comuni produttori di nocciola e associazioni, 12 buyers nazionali e internazionale del turismo enogastronomico e ben 60 operatori dell’offerta tra agenzie di viaggio, consorzi turistici, bed & breakfast, agriturismi, dimore storiche.
Attori principali dell’eventoi territori della nocciola italianadelle principali regioni corilicole come Campania, Lazio, Sicilia, Piemonte, Calabria e Umbria. Dai borghi del Monferrato a quelli delle Langhe da Bevagna ai territori dei monti cimini, dal baianese ai borghi nolani, dai picentini ai Nebrodi, a tanti altri da scoprire e gustare: gli straordinari “luoghi” ospitali di cui la provincia italiana va fiera si sono messi in mostra raccontando i tesori nascosti di questa nuova forma di turismo made in Italy.
Nei quattro giorni di lavori della Borsa è emersa una nuova forma di turismo e sono state delineate le strategie presenti e future legate allo sviluppo del turismo della nocciola e alla valorizzazione del patrimonio rurale ed enogastronomico dei territori ospitali del Belpaese.
Il buon successo di pubblico ha confermato nell’Associazione delle città della nocciola la popolarità del prodotto corilicolo, la duttilità di utilizzo del medesimo sia nel formato fresco che in quello tostato, il fascino dei territori in cui è coltivato il nocciolo (Piemonte, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia), la possibilità di generare con successo percorsi turistici nei medesimi territori, che, avendo la nocciola ed il suo utilizzo in pasticceria e in cucina quale epicentro, possano coagulare attorno alla corilicoltura altre eccellenze territoriali: agricole, enogastronomiche, ambientali, naturalistiche, mercantili, storico-culturali e di leasure, per trasformarle in moderni attrattori turistici.
La tavola rotonda venerdì pomeriggio ha visto susseguirsi diversi relatori con interventi integranti la nuova mission dell’associazione ad economia agricola, politica nazionale, turismo moderno, salvaguardia del territorio, esigenza di aggregazione tra piccoli produttori e tra territori, interazione tra pubblico e privato, visioni localistiche e progetti di promozione a breve e medio termine, su ambito nazionale.
Il folto gruppo di giornalisti agroalimentari e di turismo ospiti ha acquisito informazioni complete sulla filiera produttiva del nocciolo, le sue valenze primarie, ma anche i limiti derivanti da un prodotto che raramente si presenta al pubblico con la sua identità IGP o DOP specifica, ma sovente è “nascosto” sotto appellazioni generiche, od integrato in rielaborazioni, che sa caratterizzare od ingentilire, grazie alle proprie caratteristiche organolettiche, senza ricavarne immagine e gradimento diretto.
Il workshop commerciale che ha visto sabato mattina giornalisti, buyers del turismo e buyers alimentari, nazionali ed internazionali (erano presenti operatori europei, medio orientali ed americani) per quasi quattro ore confrontarsi con l’ampia offerta corilicola nazionale presente ha offerto sia agli operatori dell’offerta che agli ospiti professionali spunti molto interessanti e promettenti per lo studio, lo sviluppo e la gestione di programmi integrati, imperniati sulle regione italiane produttrici della nocciola e sulle loro produzioni tipiche d’eccellenza.
Grande successo anche per l’iniziativa “Noccioliamo in tour”, laboratorio di degustazione sensoriale a base di nocciola italiana. Curato da Irma Brizi, realizzato in collaborazione con Slow Food “Condotta dei Picentini” per valorizzare i protagonisti dell’intera filiera, dai produttori ai consumatori, esplorando i territori meno conosciuti della nocciola italiana.
“Durante le degustazioni, attraverso l’analisi sensoriale dei prodotti, abbiamo raccontato le tradizioni gastronomiche e i territori della nocciola” afferma Irma Brizi l’esperta Noccioltester dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola . “Siamo molto soddisfatti di aver perseguito la nostra mission, ovvero informare il consumatore, le professioni del futuro ( scuole alberghiere e turismo) sulla qualità della nocciola italiana e indicare la strada ai viaggiatori enogastronomici per diventare “noccioturisti ” non per caso”
Questa prima Borsa nazionale della nocciola – sottolinea Sandro Chiriotti, presidente del tour operator incoming Tour Gourmet, coordinatore del gruppo dei giornalisti e dei buyers – è una scommessa vinta, grazie alla fiducia ed al coraggio dell’intera Associazione, impersonata dall’entusiasmo e dal calore di Rosario D’Acunto, padrone di casa e suo presidente, che l’ha fermamente voluta e lodevolmente organizzata, con la collaborazione delle delegazioni regionali e dello staff tecnico, splendidamente guidato da Irma Brizzi, l’anima tecnica dell’associazione, che ha per quattro giorni gestito panel di degustazione delle nocciole regionali italiane, avvicinando alle medesime giornalisti, buyers e soprattutto visitatori-consumatori.
Il purtroppo troppo breve tour nel territorio della nocciola di Giffoni ha permesso agli ospiti di compenetrarsi nella realtà paesaggistica e produttiva di una delle cinque regioni produttive – conclude Chiriotti – fornendo esempio concreto di come il mondo contadino, quello commerciale, il ricettivo turistico ed amministrazioni pubbliche determinate a valorizzare i propri territori ed eccellenze locali possano/sappiano/debbano interagire con concentrazioni di energie ed esperienze per essere protagonisti vincenti del moderno mondo, che sebbene globalizzato, adora le esperienze turistico-sensoriali vere ed autentiche.